Tutte queste valutazioni offrono una panoramica dei cambiamenti patologici biomeccanici e consentono di valutare se e come procedere con l’intervento chirurgico.
L’obiettivo principale sarà quello di ottenere un miglioramento dell’andatura del bambino.
Grazie a questo nuovo approccio è possibile non solo correggere i difetti più evidenti, come in passato, ma è anche possibile intervenire sui compensi ad essi associati.
Oltre a questo, grazie allo studio del comportamento molecolare dei tendini (Portinaro et al. ) è anche possibile definire, in modo ottimale, il tempi precisi dell’intervento chirurgico.
In generale è preferibile eseguire un intervento chirurgico precoce, soprattutto sulla sezione ossea, prima che i tendini vadano incontro a degenerazioni dovute allo stimolo patologico della spasticità.
Tempismo e sartoria diventano la parola chiave per la chirurgia.
Chirurgia
La chirurgia è, quindi, l’atto finale di una serie di complesse valutazioni del paziente e dei suoi modelli specifici. Si può, quindi, parlare di un trattamento su misura.
La chirurgia può essere:
- precoce e preventivo
- tardivo e correttivo
Ciò dipende dall’età del paziente e dalla gravità della deformità di cui è affetto.
In questo blog ci occuperemo del primo caso: chirurgia precoce e preventiva.
Nel nostro centro abbiamo sviluppato un algoritmo, scientificamente e clinicamente validato negli ultimi 10 anni, che ci ha permesso di effettuare un intervento chirurgico precoce e minimamente invasivo per prevenire e correggere le deformità ossee maggiori, la cosiddetta Lever Arm Disease (LAD). ).
Il vantaggio di chirurgia precoce è sfruttare il potenziale di crescita delle ossa per correggere in modo biologico le varie deformità. Ad esempio grazie a epifisiodesi temporanea possiamo controllare in modo asimmetrico le placche di crescita delle ossa.
Tutte queste procedure possono essere utilizzate, ad esempio, nel femore prossimale, nel femore distale, nella tibia prossimale e nel piede.
Ove possibile, quindi, è preferibile procedere con un trattamento precoce e con un intervento chirurgico minimamente invasivo.
Oggigiorno i bambini possono essere sottoposti ad intervento chirurgico all’età di 5 o 6 anni e grazie a questo approccio è anche possibile ottimizzare i risultati ei tempi di recupero dopo l’operazione.
Per non parlare del fatto che queste operazioni sono di solito procedure ambulatoriali.
È quindi consigliabile che i pazienti con Paralisi Cerebrale si sottopongano il prima possibile a valutazioni ortopediche e multidisciplinari per intervenire quando il potenziale di crescita è maggiore.
Inoltre, i piccoli pazienti possono beneficiare di una maggiore velocità di recupero funzionale, che può iniziare già nella prima giornata postoperatoria.
Naturalmente, questo consente anche una guarigione più rapida.
Nel prossimo blog ci concentreremo sull’intervento chirurgico tardivo per la Paralisi Cerebrale, ovvero cosa si può fare quando i pazienti hanno raggiunto, o quasi, raggiunto la fine della loro crescita.