L’interruzione delle visite di persona durante il Covid-19 ha influito sugli esiti della sostituzione del ginocchio in ospedale per interventi chirurgici speciali?


All’Hospital for Special Surgery (HSS), abbiamo deciso di valutare i risultati per i recenti pazienti con protesi di ginocchio quando le visite mediche di persona non essenziali e la terapia fisica sono state interrotte nel marzo 2020 a causa della pandemia. Il nostro stimolante studio ha rilevato che l’arresto non ha portato a un tasso di complicanze più elevato, né ha influenzato i risultati riportati dai pazienti dopo l’intervento chirurgico. Il nostro studio è apparso online prima della stampa nel Archivi di Chirurgia Ortopedica e Traumatologia.

Le cure ortopediche elettive e non essenziali, comprese le visite ambulatoriali di persona e la terapia fisica, sono state sospese il 16 marzo 2020 all’inizio dell’ondata di COVID-19 a New York City. A quel tempo, HSS ha rapidamente ampliato i suoi servizi di telemedicina e teleriabilitazione in modo che i pazienti potessero ricevere le loro cure a distanza, comprese le visite post-operatorie e la terapia fisica.

Il nostro studio mirava a valutare le complicanze durante i primi 90 giorni dopo l’intervento chirurgico e gli esiti riportati dai pazienti entro un anno dall’intervento. Sono stati identificati 624 pazienti che sono stati sottoposti a sostituzione totale del ginocchio per osteoartrite e sono stati dimessi a domicilio tra il 1 gennaio 2020 e il 15 marzo 2020. I pazienti dello studio sono stati confrontati con un gruppo di controllo di 558 pazienti con criteri di selezione equivalenti che hanno subito un intervento chirurgico tra il 1 gennaio , 2019 e 15 marzo 2019. Tutte le procedure sono state eseguite presso HSS.

Ai pazienti dello studio è stato prescritto un numero significativamente inferiore di visite di persona e sessioni di PT e hanno utilizzato la telemedicina più frequentemente rispetto a quelli del gruppo di controllo. Un numero significativamente maggiore di pazienti nello studio ha ricevuto cure post-dimissione interamente virtualmente.

Abbiamo scoperto che il tasso di complicanze a 90 giorni era inferiore tra i pazienti dello studio rispetto al gruppo di controllo (3,5% contro 5,9%). Anche i risultati riportati dai pazienti a sei settimane, tre mesi e un anno, che includevano domande sui sintomi del ginocchio, sul dolore e sulla funzione, erano simili tra i due gruppi.

I risultati sono degni di nota, considerando il crescente interesse per i regimi “fast-track” dopo l’intervento chirurgico. Questi protocolli enfatizzano una transizione dall’assistenza postoperatoria alle strutture ambulatoriali e domiciliari per ridurre i costi, ridurre le complicanze, accelerare il recupero e preservare le risorse ospedaliere.

Nel nostro studio, l’accesso ridotto all’assistenza di persona e una maggiore dipendenza dal monitoraggio remoto del paziente e dalla telemedicina non hanno avuto conseguenze importanti sugli esiti clinici per i pazienti con protesi di ginocchio. Potrebbe essere opportuno ripensare all’importanza del follow-up di persona, che potrebbe non essere sempre necessario. Ulteriori ricerche che coinvolgono più pazienti e risultati a lungo termine sarebbero essenziali per confermare i nostri risultati.