Gli autori di Do i pazienti con esiti clinici precoci scarsi dopo l’artroplastica totale inversa della spalla alla fine migliorano? riportato i risultati raggiunti da 36 diversi chirurghi utilizzando l’artroplastica totale inversa della spalla Exactech Equinoxe (rTSA) nel trattamento dell’artrosi della spalla, dell’artropatia da rottura della cuffia o della rottura della cuffia dei rotatori.
La persistente scarsa prestazione a 2 anni è stata definita come il mancato raggiungimento dello stato sintomatico accettabile del paziente per rTSA (77,3 punti per il punteggio ASES). Il recupero precoce era predittivo del recupero a due anni: il 61% dei pazienti con scarse prestazioni al follow-up di 3 o 6 mesi aveva prestazioni persistentemente scarse a 2 anni. Il tasso di scarse prestazioni a due anni dall’intervento è aumentato all’85% se si sono verificate scarse prestazioni iniziali sia a 3 che a 6 mesi di follow-up.
All’analisi di regressione logistica multivariata, i predittori indipendenti di prestazioni scadenti persistenti dopo rTSA includevano un precedente intervento chirurgico sulla spalla interessata, un punteggio ASES preoperatorio inferiore e una valutazione soggettiva preoperatoria inferiore del dolore al suo peggio. Un precedente intervento chirurgico ha portato a un aumento di 2,14 volte delle probabilità di prestazioni scadenti persistenti dopo rTSA. Persistenti risultati scarsi al follow-up di 2 anni nel loro studio avevano punteggi ASES preoperatori più scarsi rispetto ai pazienti che alla fine sono migliorati.
Commento: Sebbene sia comprensibile che i pazienti con una migliore funzione preoperatoria e quelli senza precedente intervento chirurgico abbiano maggiori probabilità di ottenere risultati migliori dopo l’artroplastica totale inversa della spalla, nessuno di questi è un fattore di rischio modificabile.
Nell’ampio database accessibile a questi autori, sarebbe interessante ricercare fattori di rischio potenzialmente modificabili, come ad esempio quale dei 36 chirurghi ha eseguito la procedura e la dimensione e il posizionamento degli impianti.
Questo studio rivela che i pazienti con scarso comfort e funzionalità della spalla nei primi 3-6 mesi dopo rTSA sono a rischio sostanziale di scarso comfort e funzionalità della spalla a due anni dall’intervento. Ciò fa sorgere la domanda: “nei pazienti con esiti precoci scarsi, quali interventi potrebbero migliorare gli esiti a lungo termine?” Un tale approccio richiederebbe lo studio dei possibili elementi dello scarso esito precoce in ciascun paziente:
?rigidità,
?debolezza,
?Dolore,
?instabilità,
?reazione allo stress della colonna vertebrale acromion/scapolare,
?allungamento eccessivo,
?Problemi neurologici.
?posizionamento non ottimale degli impianti
? intaccatura
?fissaggio inadeguato degli impianti
Alcuni di questi fattori possono essere modificabili, ad esempio mediante una gestione del dolore più aggressiva, terapia fisica, supporto emotivo e, se indicato, revisione dell’artroplastica.
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